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martedì 6 maggio 2008

La tecnologia a portata di mano

La tendenza, come accennato nel post precedente, tipica delle economie caratterizzate da un alto livello di benessere, e alla fine degli anni '60/inizio '70 questo benessere - malgrado il boom economico fosse ormai un lontano ricordo - era tangibile (ferie di massa, aumenti degli abbonamenti TV, raddoppio dei consumi di energia, aumento della vendita di automobili e moticiclette, ecc.), condusse gli italiani - attraverso un rafforzamento delle tecniche pubblicitarie - a un uso accelerato di beni anche non necessari, i quali vengono proposti e assunti come simbolo di prestigio sociale. Vien da sé che questi beni, alla fine, diventeranno necessari e non tutti, ovviamente, rappresenteranno - e rappresentano - il superfluo travestito da necessario, proprio in funzione del progresso tecnologico che, in se stesso, è un bene. La bella ragazza qui ritratta (pubblicità del 1969-70) pubblicizza una super batteria che consentirà - ad esempio - di ascoltare più a lungo le musicassette e i 45 giri nonché aumentare la durata dei giocattoli elettrici dei bambini (robotini, carro armati, ecc.). E' una foto esemplificativa di quanta tecnologia a portata di mano fosse già disponibile allora, grazie al miglioramento delle condizioni di vita di una larga fetta della popolazione italiana, ed i post successivi ci forniranno alcuni dati piuttosto interessanti, polso di un'epoca a dir poco complessa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questa foto è molto interessante, come lo sono tutti i post sulla pubblicità e la società dei consumi, perchè è esemplificativa della nostra (passata e presente) società del "tutto indispensabile" e, in alcuni casi, non pochi, realmente indispensabile: se lavori col computer, ad esempio, non puoi non avere un modem, una "chiavetta" per scaricare i dati e portarli via con te, un hard disk esterno, un masterizzatore, uno scanner, una stampante (magari col fax), un, un, un... siamo, che ci piaccia o no (spesso ci piace) "drogati" di tecnologia ed oggettistica in genere, e lo sappiamo!
Luca, Cuneo