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mercoledì 24 giugno 2009

L'urlo verso la non-soluzione...



Questo articolo, tratto da "Dimensioni Nuove" dell'Aprile 2009, articolo dalle solide basi scientifiche, si riallaccia, in qualche modo, al post del 30 gennaio 2009, "Idealismo anacronistico: un urlo giovanile". Questo "urlo" fin dove può arrivare? Fin dove si può spingere? C'è rimedio al baratro che può condurre un ragazzino a suicidarsi e lasciare un biglietto come quello riportato nel pezzo? Un breve articolo che offre una grande speranza, partendo dalla storia personale di uno psichiatra, Viktor Frankl.

I cosiddetti "giovani d'oggi"....



I cosiddetti "giovani d'oggi" non sono mai esistiti, perlomeno non nell'accezione comune del termine. Se leggete i vecchi quotidiani, le vecchie riviste (di 20, 30, 60, 100 anni fa) troverete rubriche, lettere dei lettori e quant'altro con questa trita e ritrita espressione ed altre, consimili: "ai miei tempi"....
Sgombriamo il campo da queste tentazioni che avanzano sempre più con l'avanzare degli anni (me ne rendo conto personalmente) e leggiamo questi giovani d'oggi, una parte di essi, lontani da me, dalla mia generazione nata alla fine degli anni '60, e lontani anche da quella categoria sgangherata che si fa passare, mediaticamente, quale unica rappresentante dei "giovani d'oggi". Categoria che emerge dalla visione del Grande Fratello e di altre trasmissioni inguardabili e, ahimè, da tante visioni metropolitane che ci restituiscono giovani annoiati, demotivati, sicuramente ricchi dentro, ma neppure loro lo sanno, forse...
I giovani di questo bellissimo, toccante, duro pezzo sono i giovani che popolano le nostre città e campagne. SI, CI SONO ANCHE LORO. Solo che loro fanno meno effetto! Io li adoro, questi giovani poco visibili, perchè hanno gli attributi interiori per scrivere parole di questo genere. Parole che sono state pubblicate dal periodico "Dimensioni Nuove" dell'aprile 2009 (www.dimensioni.org).