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mercoledì 24 marzo 2010

Una piacevole divagazione in questo triste teatrino elettorale che non fa né ridere né piangere. Qualcuno ricorda "Il Monello"? Personalmente non lo compravo. Preferivo i supereroi americani come i F4 (storie eccezionali, dialoghi frizzanti, talvolta retorici, altre volte intensi, perfettamente calati nella loro epoca complessa; un cattivo da manuale come il Dottor Destino, un ingenuo poeta delle stelle come Silver Surfer, un mangiapianeti impareggiabile come Galactus), i Vendicatori, il vecchio - già vecchio per la mia generazione - Uomo Mascherato, per non parlare di Superman e Batman, che negli anni '70 acquisì un carattere più cupo, allontanandosi dal fumetto e dalla trasposizione televisiva anni '60. Ebbene, "Il Monello" non lo compravo, ma lo leggevo ogni volta che andavo da Ubaldo, il parrucchiere che aveva il negozietto sotto casa mia. Ecco, su quelle poltrone in similpelle (tutto negli anni '70 era in similpelle, e sudavi come un maledetto!) leggevo "Il Monello". Mi piaceva, sia per i fumetti che per le interviste, i brevi articoli presenti tra un'avventura e l'altra. Lo ricordo con piacere anche per le pubblicità e i corsi per corrispondenza: prodotti per dimagrire, creme per rassodare il seno, creme per i muscoli, occhiali a raggi x o qualcosa del genere (vado a memoria), corsi per disc-jockey, professioni sicure (così recitava la reclame) con "Scuola Radio Elettra" e via dicendo. Per saperne di più consiglio di visitare l'ottimo sito "Pagine 70" che, naturalmente, parla anche de "Il Monello".

giovedì 11 marzo 2010

L'intervallo delle pecore...

Se iniziate ad avere qualche capello bianco sono certo che ricorderete l'inizio trasmissioni della RAI (che per me significava qualcosa di magico) e la loro conclusione (raramente la vedevo, venivo spedito a letto prima). Ma quello che ricordo con particolare affetto (e che in questo vergognoso tempo pre-elettorale mi sembra opportuno ricordare a tutti) è L'INTERVALLO della Rai tivì, come la chiamavamo allora. Ricordate l'intervallo con le pecore? Non so come mai (...?) ma in questi giorni faccio fatica a guardare la TV, specie il martedì e il giovedì... e allora navigo su internet e guardo, con un tocco di altrettanto vergognosa nostalgia, ciò che mi appartiene, il mio passato, patrimonio non solo mio, ma di tutti, perchè tutti abbiamo dei ricordi comuni che ci accomunano.

mercoledì 10 marzo 2010

Non sono un voto, sono un uomo libero!!!

Riflettendo su questa vergogna dell'oscuramento dei dibattiti televisivi (premetto: non amo particolarmente Santoro, ma non mi sognerei mai di zittirlo, per tre ragioni: 1) non mi sento così debole da zittire un avversario, ammesso che lo sia, avversario intendo; 2) anche gli avversari hanno ragione, spesso o talvolta; 3) non mi sognerei mai di zittire un avversario per evitare di trasformarlo in un martire) sono stato illuminato, anche grazie ai contatti con l'amico Domenico di Osservatorio, da una vecchia serie di telefilms che adoro. Protagonista il grande attore televisivo Patrick McGoohan (ottime le sue interpretazioni anche in alcuni episodi di "Colombo"), il quale interpretò e creò una serie fantapolitica dal titolo IL PRIGIONIERO. L'uomo è un numero, non ha nome, si è dimesso dai servizi segreti e per l'establishment è impossibile dimettersi. Perchè lo avrà fatto? Maledizione! Perchè avrà deciso, liberamente, di non stare più al top? Di dimettersi? Privato dei suoi diritti, nome incluso (infatti si chiamerà, per tutte le puntate, Numero 6), viene imprigionato in un piccolo, grazioso, elegante villaggio, con tutte le comodità, popolato da prigionieri come lui, gente sorridente, vestita con abiti sgargianti, con un giornale ed una radio interne che trasmettono solo buone notizie... ma questo posto... ma... ma non ci sembra di averla già vista (o vissuta) questa trama?
La sequenza di apertura (sto parlando del telefilm) ci consente di gustare il dialogo tra un Capo (il Numero 2, uno dei tanti capi in seconda...) e l'uomo privato del suo nome, il Numero 6.
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Numero 6: Dove sono?
Numero 2: Nel villaggio.
Numero 6: Cosa volete?
Numero 2: Informazioni.
Numero 6: Da che parte state?
Numero 2: Non posso dirlo. Vogliamo informazioni, Informazioni. Informazioni.
Numero 6: Non ne avrete!
Numero 2: Le avremo, con le buone o con le cattive.
Numero 6: Chi è lei?
Numero 2: Il nuovo Numero 2.
Numero 6: Chi è il Numero 1?
Numero 2: Lei è il Numero 6.
Numero 6: Io non sono un numero! Sono un uomo libero!
Numero 2: (Risate di scherno)
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Che cosa vogliono da noi?
Siamo, saremo mai uomini liberi?
Per favore! Non tocchiamo il tasto "libertà" perchè è la parola, con giustizia, tra le più gettonate nella storia dell'umanità, ma non si sa ancora bene cosa significhino. Preferisco, per volare basso, dire "informato". Ecco: vorrei essere un uomo libero di essere informato. Poi, l'uomo libero è una semi-barzelletta, e in questo Pasolini potrebbe insegnarci qualcosa...
Grazie per aver deciso che non saremmo stati in grado di informarci e di discernere...

mercoledì 3 marzo 2010

La debolezza di un Sistema decerebrato...

Soltanto due righe, meste ed attonite.
Soltanto due righe per esprimere le più sentire condoglianze ad un Paese che forse merita tutto questo o forse no o forse nì.
Un Paese che non ha neppure la forza, o il nerbo, per indignarsi, intasare le caselle di posta elettronica della RAI, del suo CdA, del Sistema che ci fa persino rimpiangere il passato della cosidetta Prima Repubblica (ci dicono che questa è la Seconda... lo spartiacque fra la corruzione, il partitismo e... e dopo che cosa ci siamo meritati?) dove si accusava la RAI di essere politicizzata, anzi, "lottizzata" si diceva allora. A tal proposito consiglio la lettura di un lavoro ormai dimenticato (come tante cose da noi) dal titolo MEMORIE DI UN LOTTIZZATORE di Massimo Pini, Feltrinelli, 1978. Andate sulle bancarelle, in biblioteca, andate dove vi pare ma leggetelo!
Condoglianze Italia.
Condoglianze perchè ci credono tutti deficienti, manovrabili per un Porta a Porta (a proposito: ho l'impressione che PaP lo hanno sospeso unicamente perchè dovevano tagliare la voce a Ballarò ed Annozero: PaP potrebbe essere, in sostanza, una "vittima"... questa barzelletta è così bella da poter essere persino vera), Ballarò ed Annozero che consentono agli italiani di sentire e dissentire circa gli argomenti che riguardano la vita politica, sociale ed economica della nostra Repubblica.
Condoglianze perchè quando si deve lottare, far domande importanti, evidenziare criticità, coerenze ed incoerenze.... si decide di far silenzio.
Condoglianze perchè quando la vecchia RAI era (realmente) lottizzata, la TRIBUNA POLITICA esisteva e malgrado censure, strapotere DC, condizionamenti più o meno effettivi del Vaticano e quant'altro.... si parlava, si domandava....
Che tristezza....
E' dunque morta la libertà?
Macchè!!! Non saremmo neppure in grado di "regalarci" un pensiero unico...
Ci trattano come ci facciamo trattare perchè questo silenzio è rivolto a noi, noi che guardiano la TV e la TV è più potente dei quotidiani.
Facciamoci forza e per quanto possiamo puniamoli col voto, ognuno nelle forme (civili) che sa.

Tristi Paralleli....

Da un po' di mesi sto "battendo la fiacca" col mio Blog. Me ne rendo conto, malgrado il desiderio di alimentarlo con mille pensieri, mille ricordi, mille richiami al passato che spesso passato non è. Ancora una volta "rubo" un post del bravo, attento e moderato (non certo nel senso politico, non mi interessa, ma nel suo più profondo significato) Domenico Geluardi di OSSERVATORIO. Mi riferisco all'intervista a Prospero Gallinari. La "fregatura" (consentitemi questo vocabolo da bar) per gente "pura" come quei terroristi che hanno portato avanti la loro "battaglia" senza compromessi o zone d'ombra ("battaglia" che non condivido minimamente, ma che ho voluto e voglio comprendere), sta proprio nel profondo imbarazzo che spesso sfocia nel silenzio, macigno per chi non sa...
La storia delle BR è una storia tutta italiana, una storia di inquinamenti, infiltrazioni (e non soltanto d'acqua), trasversalità del genere più complesso ed internazionale.
Una nota conclusiva: due voci del tempo, due mondi distanti anni luce.
Prospero Gallinari: OSSERVATORIO vi condurrà all'intervista di GRParlamento.
Raffaele Fiore: altro ex BR la cui voce (in questo caso parole scritte) si può "ascoltare" sul mio BLOG, parte 1, parte 2 e parte 3. Il vuoto assoluto. Invito a leggere questi 3 vecchi post perchè a differenza di Gallinari qui siamo in presenza del nulla malgrado una vita trascorsa. Siamo in presenza di una risalita mancata, e fa male...