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sabato 17 novembre 2012

IL DVD BLACK BLOCK sul massacro alla Diaz...




Il 4 novembre 2012 ho inserito il post "DIAZ MATTANZA DI STATO", suggerendo la visione del film DIAZ. Ora vi suggerisco questo minicofanetto, DVD + libro....E smettiamola di far sempre politica! Sforziamoci di fare cronistoria... parlare di storia è certamente prematuro... Andiamo al di là delle nostre personali convinzioni politiche e ricordiamo cosa disse Voltaire: "Disassprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro dirittto di dirlo".

"Alla Mostra di Venezia 2011 ha ricevuto una menzione speciale nella sezione Controcampo Italiano, sicuramente meritata visto che Black Block, documentario diretto dal giovane regista genovese Carlo Augusto Bachschmidt, è uno di quei film che non possono lasciare indifferenti.
Prodotto da Fandango, Black Block vuole ricostruire quanto accaduto alla scuola Diaz in quella terribile notte durante il G8 di Genova nel 2001, attraverso le dirette testimonianze di sette partecipanti provenienti da varie città europee, che hanno avuto la sventura di ritrovarsi al centro di quella notte di violenza da parte delle forze dell'ordine.
Le parole pesanti dei protagonisti, che rievocano lo shock di quell'irruzione degli agenti di polizia in tenuta antisommossa pronti a colpire tutti e tutto, si alternano alle incredibili immagini raccolte sul luogo dopo l'irruzione, con la scuola devastata e piena di sangue, e i giovani portati fuori a braccio o in barella feriti in modo grave. Un documentario shock che merita adesso di essere riscoperto grazie a un buona edizione DVD targata Fandango, arricchita anche da un prezioso contributo tra gli extra.
Il video di Black Block alterna riprese di quella notte alla Diaz e dei giorni del G8 di Genova, per forza di cosa un po' confuse e non molto definite, anche se dotate comunque di una certa compattezza, alle interviste dei protagonisti, che ovviamente mostrano una qualità ben diversa, con un quadro molto pulito, un croma vivido e un buon dettaglio.
Anche l'audio fa egregiamente il suo compito: le interviste sono proposte in lingua originale ma con sottotitoli italiani puntuali e precisi, mentre l'audio si fa apprezzare nei momenti più caotici con un buon apporto ambientale, ma soprattutto sottolineando con il dovuto peso e un deciso apporto dei bassi l'inquietante colonna sonora. Un'altra bella sorpresa arriva dagli extra. Il documentario La provvista è in pratica un altro film, un prezioso contributo che in 47 minuti ricostruisce tutto il blitz alla Diaz attraverso il percorso giudiziario e le ricostruzione processuale, con varie testimonianze di alcuni avvocati. C'è poi un'intervista di circa 7 minuti al regista Carlo Augusto Bachschmidt, che racconta come è nato e si è sviluppato il progetto."
(di Antonello Rodio, tratto da www.movieplayer.it)

Emanuela Orlandi, storia di un pozzo senza fondo e senza fine...


Aderiamo alla petizione in favore della povera Emanuela Orlandi e della sua famiglia e, non meno importante, in favore della Verità... Verità con la V maiuscola perchè, per chi crede, la Verità è una persona fisica ed i suoi rappresentanti in Terra, i quali dimorano in Vaticano, dovrebbero dimostrare un minimo di coerenza tra il messaggio che veicolano da 2000 anni e molte delle loro azioni quotidiane...
Verità o quanto meno ricerca della Verità non solo per Emanuela, per i suoi cari, per il buon nome della Chiesa, ma anche per tutti quei preti, quelle suore e quei laici impegnati all'interno delle comunità cattoliche sparse per il Paese che, forse troppo in silenzio, mormorano e storcono il naso nei confronti degli atteggiamenti delle alte sfere ecclesiastiche, le quali spesso si comportano in modo eccessivamente temporale...

Si rimanda a questo link:
http://www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/Misteri/ContentSet-25c731bd-4505-413d-ae98-319332d9f8e8.html

Per la petizione invece:
http://www.emanuelaorlandi.it/

domenica 4 novembre 2012

Anni '70 attraverso i TG

Interessante...
http://www.youtube.com/watch?v=0azNOcYN0cA&feature=related

Il caso Fenaroli - storia italiana ormai dimenticata...

Un caso di cronaca a me molto caro...
Un caro di terribile ingiustizia, con tanto di sentenza in Cassazione...
http://www.youtube.com/watch?v=jy_zQlsQb7w

DIAZ, mattanza di Stato....

 
"Dialogo italiano" ritorna dopo tanto tempo... e devo dire che ritorna pure incazzato...
Vi propongo la visione di questo film, DIAZ....
Compratelo, regalatelo x Natale al posto delle solite cazzate che tranquillizano la mente ed il cuore...
Diffondentelo ed studiate questa porcata nazionale, da diversi punti di vista xè come studioso ben conosco le cosiddette diverse facce della medaglia...
Propongo inoltre tre link presi a caso:
Chi scrive non è certo di sinistra, non si vergogna di appartenere a quella sensibilità - ideologia non la accetto - che potrei definire "democristiana", forse morotea, sapendo che la DC ha segnato, nel bene ed anche nel male, la storia forse obbligata del nostro Paese, uno Stato a democrazia fortemente limitata.....
Chi scrive è, prima di tutto, un libero pensatore, per quanto possa esistere la libertà, e parlo soprattutto di quella interiore...
Chi scrive vi consiglia la visione di questo film e l'approfondimento dell'argomento, xè è sempre attuale, è storia recente che evidenzia in modo chiaro, netto, palese, la nostra povertà istituzionale e gestionale...
Diaz e la caserma di Bolzaneto (e le diverse violenze non giustificate ad opera delle cosiddette forze dell'ordine, che la cronaca ci riporta) evidenziano un problema di fondo che probabilmente è interno alle stesse forze dell'ordine, alla loro selezione e preparazione, anche psicologica.... ma forse è chiedere troppo in un Paese come il nostro....
A me spiace, ma per davvero, per tutti quei poliziotti e CC che lottano contro la criminalità ogni giorno, contro la pedofilia, le frodi, la violenza in genere... uomini e donne che fanno il loro mestiere e che non appartenegono alla schiatta dei macellai sanguinari...
Sono certo che anche loro saranno e sono incazzati per quello che è successo, che non può essere minimizzato.... non può....
Buona visione....

lunedì 28 febbraio 2011

In onore di quei "noi" che nessuno ricorderà...

"La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.

La storia siamo noi, siamo noi queste onde del mare,

questo rumore che rompe il silenzio,

questo silenzio così duro da raccontare. [...]

Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,

la storia entra dentro le stanze e le brucia [...]

La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,

siamo noi che abbiamo tutto da vincere o tutto da perdere. [...]

La storia dà i brividi perchè nessuno la può cambiare [...]

La storia non ha nascondigli [...]"

Francesco De Gregori ne La storia traccia, con una musica ed un testo a mio avviso toccanti, la storia, appunto, di tutti quegli esseri umani che la Storia (quella con la "s" maiuscola) l'hanno in qualche modo subita: i soldati della prima guerra mondiale - cito a caso - che scrivevano a casa lettere a dir poco commoventi; i volti di tante fotografie e filmati che raffigurano esseri umani sfiniti, spolpati nell'anima, disorientati, abbruttiti, segnati, una volta ancora, dalla Storia...
L'inchiesta che da anni curo per "Storia in Rete" sul caso Moro (riproposta su questo BLOG) è stata egregiamente riassunta, per un suo aspetto che pochi hanno colto, dall'ottimo blogger Domenico Geluardi. Vi rimando al suo post del 17 dicembre 2010: "Il caso Moro [...] è soprattutto una storia di uomini, a volte coinvolti in pieno, a volte solo sfiorati da fatti molto più grandi di un singolo individuo. Tutti, comunque, sono stati in qualche modo segnati: le vittime, i brigatisti, gli investigatori, i politici, i semplici cittadini..." Ebbene, in questa storia si innescano altre storie non necessariamente collegate al caso Moro, ma facenti anch'esse parte del periodo storico trattato, gli anni di piombo, la guerra fredda, quelle aree non ben definite e definibili non si sa quanto legali ed illegali, per non dire coesistenti nella stessa persona o funzione. Mi sono imbattuto in una di queste storie, una storia umana, giornalisticamente poco rilevante (se non per niente) e quindi... e quindi chi se ne importa! Via, si passa oltre... già, si passa oltre... ma la storia, lo ha scritto De Gregori, "entra dentro le stanze e le brucia". E le stanze rappresentano le singole vite investite dalla storia o dal rapporto con la storia, senza neppure saperlo. Avere come parente (marito, amante, zio, nonno e lascio a voi altri gradi di parentela) un pezzettino di storia, specie quella degli anni '60-'70, può causare ancor oggi sofferenza e sconcerto. Perchè "la storia non ha nascondigli, nessuno la può cambiare" e se te la raccontano in un certo modo, se ti dicono che le tue radici (tuo padre, tua nonna, ecc.) sono in un certo modo e tu vieni a scoprire - sempre nel modo peggiore, nella maniera più brutale - che così non è, che queste tue radici hanno fatto il gioco talvolta sporco della storia... beh, ti crolla un mondo, un "gancio in mezzo al cielo"... e allora, se ami la VITA e la VERITA', se sei un autentico essere umano, un'autentica donna o uomo, allora VUOI SAPERE, CONOSCERE, CAPIRE! Perchè ti manca il classico tassello che forse hai sempre intuito, ma nessuno in casa ti ha mai aiutato a trovare e mettere al posto giusto. La storia, dicono, la fanno i grandi, ma la vivono i piccoli, non sempre nella tragedia, anche nello sviluppo e nel progresso, certo, ma quanta tragedia ha segnato i piccoli. Grazie al mio ricercare mi è capitato di incontrare alcuni fra questi piccoli. Gente che è disorientata perchè "la storia non sempre mi è stata raccontata per farmi crescere, di dentro", perchè mia nonna, mio zio, ecc. forse non è stato l'eroe che credevo, non ha fatto tutto quello che mi è stato detto, mio papà è stato in carcere per via dei suoi errori, inquadrabili in un particolare contesto storico, ma nessuno me lo ha detto, e lo vengo a sapere soltanto alla fine... la storia brucia anche a distanza di 30, 40, 50, 60 anni dall'accadimento dei fatti, se si crede nelle radici, nell'attaccamento alle proprie origini. Gente come Gianfranco, Andrea, Angelo - nomi a caso, piccoli nomi che nessuno mai ricorderà nel ciclo della Storia - ci tengono a queste origini e vorrebbero conoscerle, senza se e senza ma, senza nascondimenti assurdi ed inutili. La storia va raccontata, non come una fiaba, ma al momento giusto va spiattellata perchè la menzogna stupra la nostra capacità di giudizio. Voglio conoscere la mia storia, le miei origini. Poi deciderò se nascondermi dietro ad un dito, se rifiutarla o se caricarmela sul groppone delle mie esperienze personali e collettive. Ma voglio farlo liberamente! Non mentite, vecchi, ai vostri figli, che sono le generazioni successive a voi! Dategli la possibilità di sapere. Aiutateli a sapere! Preparateli anche a soffrire. Un essere stuprato, in ogni senso, è un essere che rischia di perdere la giusta direzione perchè ha subito l'insensata volontà di altri che in vari modi hanno deciso ciò che era bene per lui oppure ciò che semplicemente - un "semplicemente" che ti entra dentro e ti devasta - era bene per se stessi. Un "bene per se stessi" che non tiene conto della singola persona e dei singoli percorsi di ognuno di noi. Fate, insomma, storia orale, trasmettete ciò che avete visto, e fatelo con Amore, cioè con Verità. In caso contrario, la storia non è servita a nulla e voi non avete capito nulla.

venerdì 28 gennaio 2011

Il sondaggio di DIALOGO ITALIANO sul caso Moro

Il 30 gennaio si è concluso il mini-sondaggio di DIALOGO ITALIANO. Questa la domanda:
"Pensate che oggi abbia ancora senso andare alla ricerca della verità storica sull'eccidio di via Fani, sul sequestro e sull'uccisione di Aldo Moro?"
Le possibili risposte:
1- SI
2- CERTAMENTE, QUANDO LA VERITA' E' MONCA NON SI PUO' SCRIVERE LA STORIA
3- NO
4- NON SO
Questi i risultati, dopo circa 70 giorni di sondaggio online: 16 risposte così distribuite: domanda 1, 9 risposte (56%); 2, 6 risp. (37%); 3, 1 risp. (6%); 4, 0 risp. (0%).
Che dire...
Intanto mi piacerebbe conoscere la persona della risposta 3. Potrebbe spiegare la ragione della sua risposta? Lo ringraziamo se vorrà risponderci. Per il resto... 70 giorni, 16 persone. Moro merita qualcosa di meglio, una partecipazione maggiore. Ma per queste 15 (+1) persone proseguiremo. Grazie.