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venerdì 12 novembre 2010

L'inganno delle illusioni

Questo è un Blog di storia italiana. Non è un Blog di teologia, men che meno un Blog religioso. Eppue "L'inganno delle illusioni" del giovane teologo torinese Paolo Scquizzato (cottolenghino) si può inserire appieno in un Blog come "Dialogo Italiano", dove la Storia è concepita come Vita, innanzitutto. In diversi post abbiamo trattato argomenti relativi ai giovani degli anni '70, all'aborto, alla sessualità, all'impegno dei cattolici in politica, al loro disorientamento, alle loro contraddizioni. Abbiamo analizzato l'allucinante intervista rilasciata dall'ex BR Raffaele Fiore nei post del 24, 27, 29 maggio 2008 (invito a rileggerli: col motore di ricerca del Blog è un attimo recuperarli) in occasione del trentennale di via Fani. I post parlano di perdono, di revisione critica della propria vita... Ebbene, dietro alla Storia, dentro la Storia ci sono i suoi protagonisti e le sue vittime. Non sempre è facile stabilire i ruoli. "L'inganno delle illusioni" parla del peccato, parla di queste vittime. Noi e gli altri. A molti non piace sentir parlare di "peccato", persino a molti cristiani. Ma il peccato esiste. E' un inciampo di percorso, e se ne fanno parecchi nella vita. Stiamo parlando dei "sentimenti dell'umano vivere", di una felicità che non dà nulla, alla fine... "Tutto il resto è noia" come canta Califano. Una canzone che parla dell'"inganno delle illusioni". Il resto della vita è tutt'altro che noia! "Il peccato è una ferita inferta a una relazione"... e la nostra storia personale è fatta di relazioni con gli altri. E ancora: il rapporto con noi stessi ci pone in relazione con e nelle profondità di noi stessi. "L'inganno delle illusioni" è un'opera che affronta questa "ferita" da un duplice punto di vista - per questa ragione "Dialogo Italiano" desidera sottolinearlo ai suoi lettori, in quanto le implicazioni sociali sono indubbie - ossia teologico, secondo una lecita chiave di lettura cristiana, e psicologico, secondo una chiave di lettura di scuola adleriana. Ogni "peccato" (e i suoi risvolti nella vita della società attuale) è inizialmente presentato dal teologo (con forti richiami alla letturatura, al teatro, alla poesia) e successivamente da alcune psicologhe torinesi di formazione adleriana. Il risultato è decisamente originale, lontano anni luce da visioni precostituite. Consiglio la lettura di quest'opera ricca di Amore, di Cuore, di Perdono, di Realismo, di Storia, di Razionalità, di Scienza... e di Dio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il tema del peccato, per chi frequenta gli ambienti ecclesiastici, non sempre è stato spiegato, affrontato in maniera completa, matura. L'idea di un accostamento teologico e psicologico è originale.

Fabio ha detto...

Associare il sociale, la storia e il peccato è una operazione che non piace molto alla cultura contemporanea, anche per colpevoli presentazioni passate dello stesso peccato. Ma oggi è oggi, e operazioni come queste sono sicuramente positive.