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venerdì 24 luglio 2009

Potrà non piacere, ma...

Personalmente non provo una particolare simpatia per Piero Ricca. E' molto probabile che su determinate tematiche a me care (ovvero quelle etiche, inizio e fine vita) la si pensi in maniera totalmente differente. Inoltre non amo il suo stile nell'approcciarsi all'interlocutore. Sarà per una questione di formazione ricevuta, nonchè caratteriale. Insomma, non sono un fan sfegatato di Piero Ricca. Eppure...
Eppure ritengo che un uomo come lui, per quanto diverso da me, sia, come lui stesso scrive, un essere umano che, a modo suo, vince la passività. Ricca è, per dirla in soldoni, un rompicoglioni del o dei sistema/i costituito/i. Il suo libro Alza la Testa! (libro e DVD) - al di là del personaggio Ricca - è un lavoro che merita di essere letto e visto. Soprattutto la sua Introduzione. Comprate e leggete! Ricorda le battaglie di Sciascia e di tutti quei giornalisti che avevano il coraggio di ricercare, di indagare, e alcuni ci hanno anche rimesso la pelle. In Ricca apprezzo ciò che molti, moltissimi giornalisti hanno ormai dimenticato: fare domande. E dato che le sue domande (per carità, proposte in uno stile che certo non predispone al dialogo pacato!) rimangono senza risposta... beh, credo che siano le domande giuste, ovvero quelle che non si devono fare. E' per questo che Ricca merita di essere conosciuto. Ricca è un nemico del piattume e del pattume. Ripeto: forse con un altro stile riuscirebbe ad essere più ascoltato (forse...), ma quando un cittadino viene fermato, controllato, schedato e quant'altro (senza aver commesso nessun reato) unicamente perchè è una voce fuori dal coro, dovremmo chiederci... che paure abbiamo? Perchè Ricca rompe così tanto le scatole? Forse perchè fa le domande che nessuno fa, le domande che nei salotti televisivi non si possono fare. E allora, per quanto non lo adori, il suo Blog merita di essere visitato: http://www.pieroricca.org/
La sua non è una battaglia ideologica. Credo che sia un battaglia per la decenza, ognuno secondo le proprie idee e la propria sensibilità politica. Avversari, ma avversari sui programmi, sull'etica, su mille aspetti della vita civile. Ma per quanto riguarda la cosiddetta questione morale (richiamata da tutti, ma a qualcuno interessa davvero?) il non simpaticissimo Ricca merita di essere letto. Leggete e vedete questo piccolo progetto nemico dell'anestetizzazione ormai in atto da tanti anni. Perchè se siamo ridotti così non possiamo prendercela unicamente coi nostri politici. Siamo noi che li abbiamo eletti, e forse loro sono anche un po' simili a noi... mica sono scesi dalla Luna!

8 commenti:

R.D. ha detto...

Personalmente non amo neanche io Ricca, ma la penso come te. E' comunque una voce fuori dal coro davvero piatto che rappresenta l'informazione italiana. A "Porta a Porta", trasmissione adatta per chi vuol vivere di "certezze" e di non-scossoni, certi argomenti si affrontano? E a Matrix? Forse andiamo un po' meglio, ma certe questioni sono tabù....
Ricca va fatto conoscere, malgrado tutto, malgrado Ricca stesso.
Grazie!

R.D.

Paolo ha detto...

Ricca... mmm... certi "rompicoglioni" non rischiano poi di diventare populisti?

Paolo

Riccardo ha detto...

Concordo: Ricca è insopportabile, ma utilissimo. E diventa sempre più insopportabile tanto più sono reticenti gli "altri", i baroni della politica e dell'economia. Siamo, e lo siamo da sempre, una democrazia debole, incapace di affontare le verità oscure del passato e del presente.
Riccando66, Milano

Mario ha detto...

Conoscevo sia libro che DVD. Eccezionale! Secondo me Ricca è un grande, non tanto per le sue provocazioni, ma perchè provoca su fatti incontestabili. Può piacerti o meno (a me piace) ma quello che ci sta dietro sono fatti, sentenze...
La cosa triste è che in Italia gente così non la invitano. Chi invitano che rompe le uova nel paniere? Ben pochi. Oggi manca il piacere della Verità. A dire il vero alla politica questo piacere è sempre mancato, ma al giornalismo no. Non dico che non ci siano giornalisti con - perdonatemi - con le palle, ma un tempo il coraggio, o forse l'onestà intellettuale, era una cosa più sentita. Comunque gente come Ricca è una voce forse nel deserto, ma se riesce a toccare qualche cittadino, toccarlo nella sua latente coscienza civile, beh, significa che Ricca ha colpito nel segno.
MARIO

Giovanni ha detto...

Ricca fa bene ad incazzarsi, ma il suo modo di fare, di agire, di sorridere, di esporsi è comunque irritante, e questo non ho ancora capito se è voluto o spontaneo.

Gianni

Andrea Biscàro ha detto...

Non sono un fan di Ricca, mi pare emerga chiaramente dal mio post, ma ritengo che Ricca abbia tutto il diritto, sacrosanto diritto, di esprimere il suo dissenso, e fare le sue domande (che, ripeto, sembra uno dei pochi a farle, quel tipo di domande) che sembrano irritare tanto. E' questa la questione di fondo. Perchè Ricca irrita così tanto? Se è solo un bizzarro arruffapopolo, residuato di un comunismo che non c'è più (e al quale io non mi sento assolutamente vicino), perchè dà così fastidio?
Perchè un provocatore, peraltro senza capo né coda (assurdo e socialmente inutile) come Paolini (mitici i calci a Paolini da parte del compianto Fraiese, in diretta) tutto sommato non è destabilizzante e fa anche spettacolo coi suoi "numeri"? Ogni tanto le sue performances si vedono in TV. Come mai Paolini "nì" e Ricca NO? Semplice: Paolini spara e fa cazzate a raffica (perdonatemi il bon ton), Ricca, piaccia o non piaccia, non dice cazzate. Qui sta la differenza. Un pagliaccio senza senso passi, un Ricca NO. Ricca non va bene per nessuno. Questo mi interessa di lui e del suo blog. Poi, per il resto, sono certo che su argomenti a me cari, carissimi, saremmo acerrimi avversari, ma lui, ripeto, ha tutto il diritto di ESISTERE, mediaticamente. E se non lo fanno esistere, beh, significa che siamo uno stato debole, che preferisce il silenzio o la propaganda (di tutti i colori, sia ben inteso) alle risposte serie.

Andrea Biscàro
BLOG DIALOGO ITALIANO

Davide 1967 ha detto...

Concordo sul fatto che Ricca abbia tutto il diritto di esprimersi come chiunque altro, come concordo sul fatto che le modalità utilizzate per interagire con i vari interlocutori siano decisamente irritanti nella loro originalità.
Non credo invece che le sue incursioni servano a smuovere le coscienze civili di qualcuno in quanto le ritengo fini a se stesse, tutt'altro che spontanee e ricche di autocompiacimento dell'autore nell'incalzare e mettere a disagio il prescelto di turno.
Anche a me piacerebbe che Ricca avesse spazio sui media che contano, ma temo che non sarebbe in grado di sostenere un confronto secondo le regole base previste in democrazia.
La strategia che adotta è troppo unilaterale e pressante nei confronti delle controparti e credo che qualsiasi dibattito di trasformerebbe in un monologo dove l'autore, agli occhi della gente, apparirebbe più come un arrogante saputello voglioso di visibilità piuttosto che come un "cittadino informato" (cosi' ama definirsi testualmente il personaggio)in cerca della verità.

Simone ha detto...

Effettivamente Davide 1967 ha ragione. E' il rischio di chi "aggredisce", come fa Ricca. La domanda è: se non agisse così gli consentirebbero di fare le domande che nessun giornalista professionista fa in TV?
Simone