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domenica 20 luglio 2008

Destra estrema e criminale: un mondo poco conosciuto...

Negli ultimi anni si è discusso, e si discute - con modesta eco mediatica, a dire il vero - sul dolore, sulla sofferenza delle vittime del terrorismo. Lo si è fatto anche su questo blog.
Paradossalmente, in questo assordante e strumentale silenzio degli innocenti - volendo riprendere il titolo del libro di Fasanella e Grippo, consigliato in questo blog nel post del 10 giugno '08 - le vittime del terrorismo più fortunate (e sottolineo il corsivo) sono quelle di sinistra, non perchè abbiano avuto più occasione di farsi sentire rispetto a quelle causate dal terrorismo cosiddetto nero, ma in quanto il terrorismo rosso (e, indirettamente, le sue vittime ovvero nome-cognome-professione-data dell'assassinio e poco altro ancora...) ha avuto ampio spazio per dibattiti, libri, interviste e quant'altro. Tuttavia, in questo Paese dalla memoria selettiva, incapace di ricordare ed analizzare a 360°, esiste un altro universo, altrettanto drammatico, conflittuale e complesso, poco trattato, poco spiegato, poco considerato, tanto, implicitamente, è ancor più colpevole dell'altro, di quello rosso. E' il mondo dei fascisti, dei fasci, della destra estrema e criminale, quella extraparlamentare che considerava il MSI e la sua politica troppo pantofolaia. E' una realtà politica, sociale e culturale che è stata protagonista (assieme all'altra, da alcuni, al principio, chiamata "i compagni che sbagliano"; gli altri, invece, erano solo fasci, e tanto basta) di quella guerra civile (in qualche modo civile) che va sotto il nome di anni di piompo, nel terribile ruolo di carnefice e vittima. Questo mondo è stato spesso associato allo stragismo (il brigatista, tanto per intenderci, spara al simbolo; il terrorista di destra è stragista ed immancabilmente legato ai settori deviati dello stato, servizi segreti in testa), ma la realtà è molto più complessa, ramificata, stratificata e diversificata (soprattutto diversificata) rispetto ad una lettura semplicistica e poco incline all'autentica analisi. Questo Paese, ahimè, sembra poco interessato a ricordare, nella sua globalità, il doloroso passato che l'ha sconvolto. Suggerisco quindi alcuni testi, attraverso i quali si avrà modo di ricostruire un'epoca non ancora lasciata alle spalle (come per molti italiani lo fu la guerra civile '43-'45) per via dello sciagurato viziaccio di non affontare mai il passato, se non in funzione politica e quindi strumentale, inutile, dannosa per tutti.
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Testi suggeriti:
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Storia dei servizi segreti in Italia, di Giuseppe De Lutiis, Roma, Editori Riuniti, 1984;
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Piazza Fontana, di Fabrizio Calvi, Frederic Laurent, Milano, Mondadori, 1997;
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Foto di gruppo da Piazza Fontana, Milano, Melampo Editore, 2005;
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Cuori Neri, di Luca Talese, Milano, Sperling & Kupfer Editori, 2006;
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Storia Nera, di Andrea Colombo, Milano, Cairo Editore, 2007;
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I terroristi della porta accanto, di Piero A. Corsini, Roma, Newton Compton Editori, 2007;
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Destra estrema e criminale, di Mario Caprara, Gianluca Semprini, Newton Compton Editori, 2007;
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Segreti di Stato, di Sandro Neri, Roma, Aliberti Editore, 2008;
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La sottile linea nera, di Mimmo Franzinelli, Milano, Rizzoli, 2008.

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