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sabato 26 aprile 2008

Piccole infedeltà... accettarle sì o no?


La "Domenica del Corriere" del 23 marzo 1958 ci offre la lettera di una lettrice e la risposta del curatore della posta: "le piccole infedeltà del marito devo essere tollerate o no?"
Trovo questi argomenti di estremo interesse perchè ci consentono, direi ci obbligano, a fare dei paralleli fra l'attuale Paese e quello dei nostri padri o nonni. Affrontare tematiche come il matrimonio, la fedeltà e l'infedeltà, il limite di accettabilità - della moglie- nei confronti delle "piccole infedeltà" - del marito -, i ruoli nella coppia, sono argomenti che riescono sempre ad animare una discussione. Leggere la lettera di una moglie di 50 anni fa, tutto sommato soddisfatta benchè consapevole delle cosiddette scappatelle del consorte, scappatelle che la offendono come donna (così scrive) ma "non hanno avuto alcun peso sulla nostra vita coniugale", beh, fa pensare... così come la risposta del giornalista, direi coerente con la sua epoca. Fa pensare, dicevo, ad un matrimonio d'altri tempi, squilibrato, nel senso del differente peso attribuito agli scivoloni di lui e a quelli di lei. Sempre verso la fine degli anni '50, il settimanale "L'Espresso" condusse una lunga inchiesta a puntate sulla coppia, il matrimonio, l'infedeltà e il divorzio: penso che la proporrò in questo blog, perchè la storia di un Paese passa anche dalla concezione dei rapporti uomo-donna.
Invito tutti - uomini e donne - a leggere con grande serenità questo articolo e a commentarlo. Sarebbe interessante conoscere anche l'opinione di donne e uomini non più giovani, di quegli anni... sentire cosa è cambiato, se si riconoscono, oggi, in quei ragionamenti, in quelle considerazioni.

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