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mercoledì 24 giugno 2009

I cosiddetti "giovani d'oggi"....



I cosiddetti "giovani d'oggi" non sono mai esistiti, perlomeno non nell'accezione comune del termine. Se leggete i vecchi quotidiani, le vecchie riviste (di 20, 30, 60, 100 anni fa) troverete rubriche, lettere dei lettori e quant'altro con questa trita e ritrita espressione ed altre, consimili: "ai miei tempi"....
Sgombriamo il campo da queste tentazioni che avanzano sempre più con l'avanzare degli anni (me ne rendo conto personalmente) e leggiamo questi giovani d'oggi, una parte di essi, lontani da me, dalla mia generazione nata alla fine degli anni '60, e lontani anche da quella categoria sgangherata che si fa passare, mediaticamente, quale unica rappresentante dei "giovani d'oggi". Categoria che emerge dalla visione del Grande Fratello e di altre trasmissioni inguardabili e, ahimè, da tante visioni metropolitane che ci restituiscono giovani annoiati, demotivati, sicuramente ricchi dentro, ma neppure loro lo sanno, forse...
I giovani di questo bellissimo, toccante, duro pezzo sono i giovani che popolano le nostre città e campagne. SI, CI SONO ANCHE LORO. Solo che loro fanno meno effetto! Io li adoro, questi giovani poco visibili, perchè hanno gli attributi interiori per scrivere parole di questo genere. Parole che sono state pubblicate dal periodico "Dimensioni Nuove" dell'aprile 2009 (www.dimensioni.org).

1 commento:

Adriano ha detto...

E' importante che qualcuno veicoli certe informazioni, ovvero l'esistenza di giovani che non si adeguano alla mediocrità, che per molti significa successo fatto di visibilità, esserci, apparire... vuoto assoluto! Esistono anche questi giovani, non sono dei mistici, dei "santi", semplicemente vivono il loro tempo curando se stessi, la propria interiorità, i rapporti col prossimo. Ottima idea riproporre questa "lettera aperta"...

Adriano, Torino