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mercoledì 17 settembre 2008

Informazione e terrorismo direttamente dal 1978...

Direttamente dal 1978, proprio nei giorni del sequestro di Aldo Moro (l'articolo è tratto dal settimanale "Epoca" del 5 aprile 1978), un argomento che divise le coscienze: i comunicati delle BR vanno o non vanno pubblicati? E' lecito, oltrechè saggio, in un clima di guerra, pubblicare i comunicati del nemico? Vittorio Gorresio risponde, a mio parere nella maniera opportuna, a questo importante quesito morale.
Mano a mano che procedo lungo il difficile cammino intrapreso con questo Blog, mi rendo sempre più conto che il passato toccato con mano, anche soltanto attraverso un settimanale, è un passato che in qualche modo rivive sonoramente, particolari del nostro Paese che hanno il sapore, l'odore - o il profumo, dipende dai contesti - di ciò che siamo stati.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Cercare di sconfiggere il terrorismo o qualunque altra forma di eversione col silenzio stampa è senza senso. L'articolo di Gorresio in questo senso è del tutto condivisibile.

Paolo da Torino

Anonimo ha detto...

Condivido anche io il vostro pensiero. L'informazione, quando fatta bene (e non sempre è fatta bene!) è al servizio di tutti e non si ferma certo un fenomeno non parlandone o mitigandone i toni. Non serve assolutamente a nulla, è soltanto ipocrisia, segnale di uno Stato debole.
Complimenti per il sito.

Luca P.

Anonimo ha detto...

Questo blog è ben fatto perchè consente dei veri e propri "viaggi nel tempo", specie per chi, come il sottoscritto, ha vissuto quei momenti così complessi, dove potevi, essendo giovane, fare scelte apparentemente giuste, ma che col tempo avresti pagato, e tanto!

Sandro, Torino

Ferdinando ha detto...

Oggi la stampa è piuttosto allineata col potere corrente (non che non lo fosse anche un tempo) e certe opere passano in sordina, ed è triste, davvero triste. Recentemente sono usciti dei lavori sul caso Moro davvero interessanti, e sconcertanti al contempo, ma qualcuno li conosce? Sto parlando di Il Golpe di via Fani, ad esempio, di De Lutiis. Testi simili mettono in piazza scomode verità, ma quanto sono conosciuti? Quanti di questi libri vanno a "Porta a Porta"? Nessuno.

Ferdinando