La simpatica tavola, ritraente Alighiero Noschese nei panni dell'on. Aldo Moro, è stata pubblicata dalla "Domenica del Corriere" il 26 agosto 1969. L'anno precedente, in conseguenza delle elezioni politiche del maggio '68, il governo di centro-sinistra guidato da Aldo Moro lascia il posto a un monocolore democristiano guidato dal futuro presidente della Repubblica Giovanni Leone. Durerà poco e dovrà passare il testimone (dic. '68) al collega di partito Mariano Rumor (governo di centro-sinistra), il quale, nell'estate '69, a causa della caduta del suo governo, sostituirà se stesso con un governo monocolore. All'interno di questa fragilità politica il Paese vivrà momenti di eccezionale tensione: l'uccisione ad Avola (Siracusa) - da parte delle forze dell'ordine - di due braccianti durante una manifestazione sindacale a sostegno della lotta dei braccianti per il rinnovo del contratto di lavoro (2 dic. '68), scioperi e agitazioni in occasione dei rinnovi contrattuali (nov.-dic. '68), nascita di formazioni extraparlamentari ed infine, nell'aprile del '69, a Battipaglia (Salerno), altri due braccianti uccisi dalla polizia nel corso di una manifestazione per protestare contro la chiusura di stabilimenti vitali per quell'area.
Le immagini di Noschese riescono a strapparmi un sorriso, ma quello che mi ha colpito, vedendo questa parodia di Aldo Moro, è stata la parodia stessa dell'uomo politico assassinato nove anni dopo. Fa impressione vedere qualcuno che scherza su Moro, che fa satira politica su Moro. Fa impressione, a me personalmente, per come - attraverso il corso degli anni - ho visto Moro, ho conosciuto Aldo Moro. Moro, come ho già detto nel mio post del 27 aprile, per anni l'ho identificato col "caso Moro", sbagliando - un errore macroscopico - anche in un'ottica di studio dello stesso "caso Moro", perchè Moro è morto, sicuramente, non per un'unica ragione, per un singolo fattore, bensì per la sua storia complessiva, per la sua visione della società civile italiana. Aldo Moro ha terminato la sua corsa in via Fani, ma il viaggio che lo condusse in quella maledetta via cominciò 15 anni prima, col centro-sinistra.
1 commento:
Innanzi tutto desidero farti i miei complimenti per questa idea di presentare la nostra storia recente attraverso i vecchi settimanali e le loro immagini. Grazie a queste immagini, anche grazie ad esse, si ha l’impressione di “toccare”, almeno sfiorare, la storia. Anche io, vedendo la foto del simpatico Alighiero Noschese che imita Moro, ho provato un senso di… come dire, di disagio. E’ proprio vero: di Moro si sa poco o niente e quasi sembra “inesistente”, ma tutti sanno chi è stato Aldo Moro, per via dei 55 giorni… ma prima? Prima chi era? Paradossalmente, sembra che Aldo Moro inizi e finisca a via Fani….
Giorni fa seguivo su Rete4 lo speciale di TOP SECRET sul “caso Moro” e in studio c’era la figlia, Maria Fida Moro che ha pronunciato una frase simile a quella che conclude il tuo post: “ Moro è morto, sicuramente, non per un'unica ragione, per un singolo fattore, bensì per la sua storia complessiva, per la sua visione della società civile italiana”. Credo che questa affermazione corrisponda al vero e mi chiedo quando mai sapremo, se mai sapremo, cosa realmente accadde in quei terribili giorni che tutti noi che abbiamo superato i 40 ricordiamo, anche se eravamo bambini. Grazie ancora per questo blog, che seguirò con attenzione.
Roberto R., Torino
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