Questo articolo, tratto da "Dimensioni Nuove" dell'Aprile 2009, articolo dalle solide basi scientifiche, si riallaccia, in qualche modo, al post del 30 gennaio 2009, "Idealismo anacronistico: un urlo giovanile". Questo "urlo" fin dove può arrivare? Fin dove si può spingere? C'è rimedio al baratro che può condurre un ragazzino a suicidarsi e lasciare un biglietto come quello riportato nel pezzo? Un breve articolo che offre una grande speranza, partendo dalla storia personale di uno psichiatra, Viktor Frankl.
mercoledì 24 giugno 2009
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1 commento:
Grande pezzo, grande speranza. Un giovane se arriva ad un gesto simile... beh, quanto dolore, paura, disorientamento ha dentro? A 15, 16 anni riesce persino a vincere il naturale istinto alla sopravvivenza? Quanto è inascoltato e quanto non riesce a comunicare? Comunicare con chi? Con i genitori? Con i compagni? Con la scuola? Nessuno lo sente? E lui? Si fa sentire da qualcuno? Non lancia dei segnali, anche soltanto nel suo comportamento?
E' una realtà a me sconosciuta, ma la lettura di questo pezzo non può lasciare nessuno indifferente.
Lino, Padova
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